Da quando ho iniziato la scuola di counseling mi è stato ripetuto più volte che "il tutto è più della somma delle parti".
Un concetto che sto interiorizzando e capendo a fondo giorno dopo giorno, avendo modo di sperimentarlo in prima persona agli incontri della scuola e nel mio vivere quotidiano in una comune con 15 persone.
Durante il convegno 'Abitare la distanza' in un suo intervento Paolo Quattrini ha spiegato con un esempio semplice e chiarissimo questo concetto.
Prendiamo una macchina con tutti i pezzi di cui è composta, inseriamo la chiave e la macchina parte. Se noi smontiamo il carburatore e lo poggiamo sul cofano abbiamo esattamente gli stessi pezzi di prima (quindi la loro somma è la stessa) ma la macchina non parte.
Questo perché c'è bisogno che tutti i pezzi siano in rapporto gli uni con gli altri, vale a dire montati al posto giusto.
L'essere umano per fortuna è più complesso ed elastico di un'auto; nei rapporti umani: sia con gli altri che tra le varie parti di se stessi, si può operare un'azione di decostruzione e ricostruzione. Altro strumento fondamentale nella relazione d'aiuto.
L'essere umano per fortuna è più complesso ed elastico di un'auto; nei rapporti umani: sia con gli altri che tra le varie parti di se stessi, si può operare un'azione di decostruzione e ricostruzione. Altro strumento fondamentale nella relazione d'aiuto.
Io credo che in questo caso il "carburatore" possa essere rimontato in modi diversi, e che ognuno di questi faccia comunque ripartire la macchina. Sta al consultante, con l'aiuto del terapeuta, individuare la ricomposizione più adatta alla sua situazione.
La parte difficile in questo lavoro è rimontare il carburatore nel modo giusto per il consultante e non per me!
Credo inoltre che operando la scomposizione con mezzi artistici, aumentino le possibilità di ricomposizione rendendo il tutto più stimolante e complicato. Dico questo senza nessuna formazione psicoterapeutica alle spalle, ma partendo dalla mia esperienza che viene dal mondo artistico-creativo.
Cos'è che fa ripartire la macchina, il giusto posizionamento del carburatore o quel tutto che è più della somma delle parti?
Io credo che siano tutte e due condizioni necessarie: il carburatore deve ritrovare il suo ruolo nel meccanismo generale della macchina, ma il riposizionamento è possibile solo dopo che si è dato modo a quel tutto, ad esempio la relazione tra terapeuta e cliente, di abitare quella distanza citata nel titolo del convegno.
Senza tale distanza non ci sarebbe possibilità di movimento e di intervento e la macchina resterebbe ferma sul bordo della strada.
Cos'è che fa ripartire la macchina, il giusto posizionamento del carburatore o quel tutto che è più della somma delle parti?
Io credo che siano tutte e due condizioni necessarie: il carburatore deve ritrovare il suo ruolo nel meccanismo generale della macchina, ma il riposizionamento è possibile solo dopo che si è dato modo a quel tutto, ad esempio la relazione tra terapeuta e cliente, di abitare quella distanza citata nel titolo del convegno.
Senza tale distanza non ci sarebbe possibilità di movimento e di intervento e la macchina resterebbe ferma sul bordo della strada.
Matematicamente è un paradosso:
terapeuta+consultante=relazione
relazione>(terapeuta+consultante)
Ma fortunatamente si parla di relazioni umane e non di matematica.